Deir el Bahri, tempio di Mentuhotep

Tempio di Mentuhotep

 

Il tempio di Deir el Bahri più antico appartiene al faraone Mentuhotep I. Come spesso succede nella storia dell'arte egizia, anche qui ci sono prove di varie modificazioni del progetto iniziale, prima che lo splendido monumento funerario prendesse la sua forma definitiva. Una delle caratteristiche più misteriose è la presenza di un cenotafio a forma di galleria, noto come il Bab el Hosan che, al momento della scoperta ad opera di Howard Carter, conteneva un sarcofago vuoto, un'urna con il nome di Mentuhotep I, e una statua avvolta in lini finissimi. Poco meno enigmatiche sono sei cappelle dedicate a dame della famiglia reale, regine concubine, in un secondo tempo incorporate ed in parte nascoste nella parete posteriore dell'ambulacro. Come nelle piramidi del Regno antico, una lunga strada sopraelevata portava dal tempio della valle al complesso sepolcrale, ma una novità era il boschetto di tamerici e sicomori che delimitava la parte più interna di un grande cortile. Una rampa tagliava un vestibolo inferiore sostenuto da pilastri quadrati e dava accesso ad una terrazza con un colonnato analogo sulla facciata e sui due lati. Un portale immetteva in una sala ipostila dietro alla quale un solido podio sosteneva una piramide di proporzioni assai modeste. A occidente un cortile più stretto penetrava nella montagna terminando in una seconda sala ipostila e in un piccolo santuario.

Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori

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