Menthotpe

Nomi:    Menthuotep, Menthotpe, Nebhepetra, Horo Sankh-ib-towe, Horo Nebhedje, Samtowe
Dinastia:    XI (2134-1991 a.C.)
Anni di regno:    2064 - 2013 a.C.
Collocazione storica:    Primo Periodo Intermedio 2200-2050 a.C.

Storia:   Inyotef III fu seguito dal primo dei vari faraoni che cambiarono il nome Inyotef con quello di Menthotpe che significa "Mont è soddisfatto". Mont è il dio di Tebe e aveva ragione di essere soddisfatto perché il lungo regno di Menthotpe I (cinquantun anni) vide, dopo molti anni di lotta, la riunificazione di tutto l'Egitto sotto il governo di un unico sovrano. Solo in tempi relativamente recenti la figura di questo grande monarca incominciò a emergere dall'oscurità che lo circondava. Dobbiamo a H. Stock il merito d'aver riconosciuto che tre diverse serie di titoli, prima attribuite a tre faraoni distinti tutti col nome di Menthotpe, appartenevano in realtà a un solo re e che ognuna si riferiva a una fase diversa del suo regno. Un mutamento cosi radicale dei titoli è un fatto quasi unico negli annali faraonici ma è giustificato dall'importanza degli avvenimenti che rispecchia. All'inizio del suo regno, Menthotpe I, come i primi sovrani del suo casato, fece a meno del prenome accontentandosi del nome di Horo Sankh-ib-towe, "Colui che fa vivere il cuore dei Due Paesi", il che probabilmente significa che ne faceva rinascere le speranze. Una stele del British Museum, uno dei pochi documenti rimastici di questo periodo iniziale, annota che nel quattordicesimo anno di regno Thinis si ribellò, offrendo forse cosi il pretesto all'avanzata del re verso il Nord. Nel periodo successivo Menthotpe fece spesso precedere il nome dal prenome Nebhepetra e al tempo stesso adottò il nome di Horus Nebhedje, che significa "Signore della Corona Bianca", presumibilmente intendendo con questo sottolineare la sua sovranità sull'Alto Egitto, ormai saldamente stabilita. Di questo periodo non sono rimasti documenti datati, ma basta il nome di Horo a rivelare l'accaduto. Dal trentanovesimo anno di regno in avanti, e forse anche prima, questo nome si trasforma in quello di Samtowe, "Unificatore dei Due Paesi", mentre il prenome, pur leggendosi ancora Nebhepetra assume una grafia diversa; per questo il suo prenome definitivo venne erroneamente letto Nebkherura e attribuito a un altro Menthotpe. Eliminato l'errore, dei cinque Menthotpe o Mentuhotep che la maggior parte degli storici attribuisce alla XI dinastia noi non ne accetteremo che tre. Nulla di certo si sa sulle campagne militari con le quali Menthotpe I riconquistò la Doppia Corona, mettendo fine all'anarchia che aveva dato luogo a due governi separati, uno nel Nord e l'altro nel Sud. La pacificazione dell'intero paese doveva essere cosa compiuta prima del quarantaseiesimo anno di regno, poiché una stele del museo di Torino recante quella data narra che "un buon corso agli avvenimenti fu dato da Mont che donò le Due Terre al sovrano Nebhepetra". Un re così potente non poteva accontentarsi come i suoi predecessori di una semplice tomba a saff e scelse quindi per il proprio sepolcro l'anfiteatro rupestre di Deir el-Bahri in uno scenario di un'imponenza inimmaginabile. Forse più per questo segno visibile della sua potenza che non per le vittorie Nebhepetra fu venerato nei secoli come patrono della necropoli tebana. Comunque egli fu anche il primo re, dopo la VII dinastia, ritenuto degno di trovare posto negli elenchi di Abido e Saqqara. Con Menthotpe I si può considerare concluso il I periodo intermedio.


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