La storia Egizia - Età Thinita

Non si sono trovate testimonianze certe dell'esistenza del famoso Menes, presunto fondatore della regalità faraonica, ed è anche possibile che il suo nome nasconda diversi re ma, per contro, esistono dei documenti che riguardano il periodo immediatamente precedente l'unificazione del paese. A Ieracompoli, che sembra fosse la capitale del sud in quel periodo, si sono trovati monumenti che raffigurano un re, chiamato il re Scorpione, che combatte gli egiziani. Sembra che il potere del re Scorpione si sia esteso fino a nord di Menfi, mentre il re che unificò l'Egitto sarebbe stato Narmer, il suo successore. Questo re è rappresentato su una paletta mentre combatte contro gli egiziani, ma, in questo caso, già indossa le insegne di re del sud e del nord e quindi riassume nella sua persona l'unità del paese: lo Scorpione e Narmer sarebbero gli ultimi faraoni della "dinastia zero". Dei cinque secoli in cui avrebbero regnato le prime due dinastie sappiamo poco. La capitale era Thinis, presso Abido, dove sono state trovate le tombe dei faraoni della prima dinastia, mentre le grandi sepolture di Saqqara, che si credeva fossero sepolture reali, appartengono agli alti funzionari che erano imparentati ai faraoni.
L'evoluzione storica dell'Egitto è la medesima sotto le due dinastie, ed è caratterizzata dallo sviluppo della scrittura e dall'organizzazione dell'apparato reale, fatti che sono collegati, poiché lo sviluppo della scrittura è stato favorito dall'estensione dei poteri reali e viceversa. I re sono adesso abbastanza forti da inviare delle spedizioni fuori dall'Egitto, nel Sinai, a cercare delle pietre preziose, o in Nubia e nel deserto arabico. La monarchia si rafforza a poco a poco, ma non ci è dato di sapere se, in questo periodo, è già cosi "assoluta" come nell'Antico Regno. Un fatto però è certo, lo stesso che caratterizzerà la regalità egiziana fino alla conquista greca: la sua natura religiosa, poiché il faraone è un "dio in terra". Sia la cerimonia d'incoronazione che le feste religiose hanno un duplice valore, amministrativo e religioso, il sacro non è separato dal civile e il funzionario può anche essere, come del resto il faraone, un sacerdote. Sembra che la burocrazia si sviluppi in questo periodo ma anche se si sa che è organizzata in maniera fortemente gerarchica, non si sa quanto sia specializzata. Prosegue lo sviluppo economico del paese e in un paio di occasioni è certo che fu lo stesso faraone a occuparsi della creazione dei canali per l'irrigazione, della cui manutenzione si occupava uno dei funzionari più importanti, il nomarca (dal greco nomòs e archéo, "governo"), il governatore provinciale cui faceva capo tutta l'amministrazione locale. Queste prime dinastie rappresentano quindi l'epoca in cui la civiltà egiziana si dà la sua forma definitiva, mentre, nelle epoche precedenti, si erano raggiunti gli obiettivi materiali indispensabili al suo sviluppo: la conquista agricola del paese, l'elaborazione delle concezioni religiose, della lingua e della scrittura, l'apprendimento delle tecniche di lavorazione del metallo, della tessitura e della ceramica, ecc. In questo periodo la civiltà egizia si trasforma in un regno politicamente unito. L'archeologia e i testi religiosi permettono di ricostruire grosso modo la storia dell'unificazione sia del paese che dei due gruppi antagonisti che si sono poi fusi in un unico regno, ma né l'una né gli altri danno chiarimenti circa la nascita dello Stato faraonico cosi come appare nelle epoche successive. Si sa che, fin dalle prime dinastie, c'era un solo re, e che il paese era diviso in province con a capo un alto funzionario, ma questo è un risultato a cui non si conosce come gli egiziani siano arrivati.


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