XI Dinastia

2134-1991 a.C. (Primo Periodo Intermedio)

L'XI dinastia di origine diospolitana, o tebana, conta sedici re su un misero totale di 43 anni di regno. Questo secondo i dati di Sesto Africano; le cifre di Eusebio sono, in certo modo, meno fantasiose, ma ispirano altrettanto poca fiducia. Mentre a nord governava la X dinastia degli Akhtoy il territorio tebano cominciava a primeggiare fra le province del Sud. Il merito di ciò va a un nobile ricordato in seguito come Inyotef il Grande, nato da Iku, e menzionato su una stele come "principe ereditario". Fu lui evidentemente, il fondatore della linea dinastica che in base alla nostra classificazione sostituisce la XI dinastia, e lo si identifica con quel "principe ereditario Inyotef" della Tavola di Karnak che è compreso nel disordinato elenco di re dallo stesso nome. Vi sono tre stele che a buon diritto possiamo considerare come documenti contemporanei a questo principe; su due egli, o un Suo omonimo, viene definito "Grande Capo dell'Alto Egitto", mentre la terza lo dice "Grande Capo del nomo tebano". L'ipotesi più semplice è che un solo antenato portasse quel nome e in ogni modo è lecito pensare che un Inyotef (Inyotef il Grande) abbia soggiogato alcune regioni meridionali non appartenenti al territorio della sua capitale, senza però aver osato assumere il titolo e le prerogative sovrane. Il primo Inyotef ad avere il nome racchiuso in un cartiglio non ha lasciato monumenti a lui contemporanei e, salvo la citazione alquanto dubbia della Tavola di Karnak, è noto solo attraverso un importantissimo rilievo che risale al regno di Nebhepetra Menthotpe scoperto nel tempio di Tod. Il monarca vi è raffigurato nell'atto di fare un'offerta a Mont mentre dietro di lui sta la dea locale Tjenenti. Questa è seguita da tre re, sicuramente i predecessori di Menthotpe in ordine inverso a quello cronologico, ognuno dei quali reca nel cartiglio il titolo e il nome di "Figlio di Ra Inyotef". Su di un blocco al di sopra del bassorilievo i tre re sono però distinti l'uno dall'altro dai nomi di Horo: quello del terzo è sparito, il secondo è Wah-ankh, e il primo Seher-towa. Pertanto quest'ultimo, o "Pacificatore dei Due Paesi", fu il primo Inyotef della dinastia, figlio o discendente del principe ereditario dallo stesso nome. Dopo aver narrato come aveva costruito o restaurato vari templi, Wah-ankh dice di aver fissato il proprio confine settentrionale nel decimo nomo dell'Alto Egitto (nomo Afroditopolita). Prosegue poi raccontando la conquista dell'intero territorio di Abido, dove dice di aver aperto tutte le carceri. Dalla stele sepolcrale di Wah-ankh apprendiamo ch'essa fu eretta durante il cinquantesimo anno del suo regno, e questa sua signoria eccezionalmente lunga dimostra che, almeno nel territorio sotto il suo dominio, prevaleva una situazione pacifica; fatto provato anche da indizi analoghi ricavati dalle iscrizioni principesche del nomo della Lepre ad Hatnub. La pace dovette ovviamente favorire le arti, ed è interessante vedere come gli scultori dei rilievi di Tebe si fossero creati uno stile fortemente personale e non spiacevole, soprattutto nelle forme dei geroglifici. A questa abilità artistica tuttavia fa riscontro la rozzezza stilistica di altre stele che dimostra come la rinascita culturale non avesse ancora raggiunto una piena chiarezza espressiva. Né Wah-ankh, né i suoi successori esitarono ad arrogarsi l'orgoglioso titolo di "Re dell'Alto e Basso Egitto", sebbene ancora molti anni dovessero trascorrere prima ch'esso rispondesse a verità. Il re successivo fu un altro Si-Ra Inyotef, il quale adottò un nome di Horo che significava "Forte, signore di un Buon Inizio" (Nakht-neb-tep-nufe). Inyotef III fu l'ultimo re di questo nome per vari secoli, e tutto ciò che si sa delle sue imprese è che restaurò ad Assuan la tomba in rovina di un principe divinizzato chiamato Hekayèb. Inyotef III fu seguito dal primo dei vari faraoni che cambiarono il nome Inyotef con quello di Menthotpe che significa "Mont è soddisfatto". E il dio locale aveva ragione di essere soddisfatto perché il lungo regno di Menthotpe I (cinquantun anni) vide, dopo molti anni di lotta, la riunificazione di tutto l'Egitto sotto il governo di un unico sovrano. Nulla di certo si sa sulle campagne militari con le quali Menthotpe I riconquistò la Doppia Corona, mettendo fine all'anarchia che aveva dato luogo a due governi separati, uno nel Nord e l'altro nel Sud. La pacificazione dell'intero paese doveva però essere cosa compiuta prima del quarantaseiesimo anno di regno, poiché una stele del museo di Torino recante quella data narra che "un buon corso agli avvenimenti fu dato da Mont che donò le Due Terre al sovrano Nebhepetra". Con Menthotpe I si può considerare concluso il I periodo intermedio. Al termine del glorioso regno di Menthotpe I niente lasciava prevedere che la potenza della sua famiglia si avviasse alla fine. Eppure, così era. Il Canone di Torino concede a Sankhkara Menthotpe II dodici anni di regno, ma fa dì lui l'ultimo re della XI dinastia cosa non del tutto esatta. Anche negli elenchi di Abido e Saqqara Sankhkara è considerato l'immediato predecessore di Shetepibra Ammenemes I, fondatore della XII dinastia e iniziatore del periodo a noi noto come Medio Regno. Secondo i frammenti del papiro di Torino a Sankhkara seguono sette anni privi di sovrani. E' probabile che sul trono fosse salito un terzo Menthotpe in seguito non considerato faraone legittimo. Questi, Nebtowera Menthotpe III, ci è noto, oltre che dal frammento di una coppa di pietra trovata a Lisht, solo attraverso iscrizioni scoperte in due cave dove inviò delle spedizioni. Tre graffiti del suo primo anno di regno e uno del secondo ricordano che un funzionario andò alla ricerca di ametiste nello Wadi el-Hudi, una trentina di chilometri a sud-est di Assuan.

Elenco dei re della XI dinastia

Prenome Horo Prenome Nome Anni di regno
    [Inyotef] ===
Sehertowe   Inyotef I ===
Wahankh   Inyotef II 49 anni
Nakhtnebtepnufe   Inyotef III 8 (o 18 ?) anni
Sankhibtowe      
Nebhedje Nebhepetra Menthotpe I 51
Samtowe      
Sankhtowe Sankhkara Menthotpe II 12
Nebtowe Nebtowera Menthotpe III  

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