Tell el-Amarna

E' uno dei luoghi più suggestivi dell'antico Egitto perchè evoca la personalità e l'opera del faraone "eretico" Amenothep IV / Akhenaten. In questa zona Akhenaten decise di fondare, sul suolo vergine, una città nuova, cui diede il nome di Akhet-Aten (l'orizzonte dell'Aten). L'iniziativa di Akhenaten era destinata ,attraverso una rivoluzione che doveva coinvolgere religione, letteratura ed arti figurative, a porre il sovrano nuovamente al centro della vita del Paese. La città era destinata a contenere i templi in cui veniva praticato il culto del dio Aten, il palazzo reale, le case dei fedelissimi. Akhet-Aten fu abbandonata circa 15 anni più tardi, alla morte di Akhenaten.
Vi sono state trovate opere d'arte del tipico stile "amarniano" di grande valore, ma nella città "sono evidenti infiniti indizi della fretta con cui furono eseguite le costruzioni" (Gardiner). Nelle stele confinarie che delimitano la plaga della capitale erano indicate le circostanze della fondazione. Vi si dice come "nel tredicesimo giorno dell'ottavo mese dell'anno sesto (di regno), il re, salito su un cocchio d'oro, fosse partito dalla ricca tenda dove aveva trascorso la notte e si fosse recato a nord per stabilire i confini della progettata città di Akhetaten. Dopo aver sacrificato al dio, si diresse a sud in un punto dove i raggi del sole, brillando su di lui, gli indicarono che lì si doveva porre il confine più meridionale. Il re giurò sul padre Aten di non oltrepassare mai questo confine, nè gli altri due sulla riva orientale e i tre sull'occidentale.
Nella necropoli dell'anfiteatro roccioso che circonda la capitale vi sono le tombe dei dignitari della corte amarniana, solitamente risultanti di un atrio esterno, di due sale ipogeiche, talvolta con colonne e della nicchia per la statua del defunto. I rilievi di queste tombe danno un quadro vivace e suggestivo della vita della corte amarniana, secondo l'angolo visuale dei vari personaggi e delle loro funzioni. Vi si trovano gruppi della famiglia reale, scene di preparazione dei cibi e di banchetti della famiglia reale a palazzo con musica, ritorni di spedizioni con portatori di tributi negri o asiatici, cerimonie di insignimento di onorificenza al defunto in presenza del re, ricevimenti di delegazioni di stranieri, parate di reparti militari egiziani, sacrifici al sole del re e della famiglia e così via. In uno uadi che si addentra nella montagna vi è infine la tomba del re Akhenaten e della sua famiglia.

Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori

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