II Dinastia

3000-2700 a.C. (Periodo Thinita)

La II dinastia di Manetone, composta di nove re originari di Thinis, presenta problemi ancor più intricati della precedente. Dei nomi manetoniani quattro sono identificabili negli elenchi regali ramessidi, sebbene abbiano subito gravi deformazioni; ma occorre un notevole acume per dimostrare che il Tlas di Manetone deriva da un re Weneg, conosciuto solo attraverso frammenti di coppe immagazzinate nelle gallerie sotterranee della piramide a gradini.
Le liste dei re ne enumerano undici, invece dei nove di Manetone, ma solo per quattro si è trovato sui monumenti conferma della loro esistenza. Dei primi sovrani si è potuto stabilire con certezza l'ordine di successione, ma le reliquie rimaste ignorano Boethos e Kaiechos e forniscono al loro posto un Hotepsekhemui e un Nebra. Il primo di questi due nomi è interessante perché significa “le Due Potenze sono pacificate”, e la frase sottintende il ritorno all'ordine da una precedente situazione di disordini e anarchia; s'indovinano quindi i motivi del passaggio dalla I alla II dinastia. Sebbene nei geroglifici del tempo non s'incontri il nome di Boethos la forma sotto la quale è presentato dagli elenchi regali, Bedjau, ricorre in una tavoletta da scriba dell'Antico Regno di fronte a cinque re molto noti della IV e della V dinastia. Con il terzo re della II dinastia giungiamo a una serie di tre sovrani, Binothris, Tlas e Sethenes, sui quali concordano sia i monumenti che gli elenchi regali e Manetone, essendo evidente che Binothris non è altro che una forma più estesa di Nutjeren, come pare possa leggersi nei geroglifici, anche se alcuni studiosi propendono per la trascrizione Ninutjer o Neterimu; lo spazio occupato da costui nella quarta riga della Pietra di Palermo indica che il suo regno non durò meno di trenta anni. Di Tlas si è già detto, e quanto a Sethenes, si tratta senza dubbio di Send, nome assai singolare perché significa "il Pauroso".
Fatta eccezione per Nebka gli altri sei nomi degli elenchi dei re sono un mistero, perché non ne esistono altre tracce. Neferkara, o Nephercheres nella grafia di Manetone, potrebbe in realtà essere un personaggio immaginario, perché il riferimento al dio Sole Ra nell'ultimo segmento del nome sembrerebbe indicare un'epoca più tarda e, in effetti, sovrani chiamati così si trovano nella VI,VIII e XXI dinastia. Non dovrebbero sussistere perplessità neppure sul conto di Aka, esatta interpretazione, a quanto sembra, del nome che si legge sul Canone di Torino e che non compare altrove, derivante forse dalla corruzione di qualche altro nome. Non si possono invece sorvolare con altrettanta facilità i Neferkaseker, Hudjefa e Beby della tradizione ramesside, tanto più che a questi il Canone attribuisce regni di considerevole durata. L'unica ipotesi possibile è che essi fossero i veri sovrani legittimi, il cui diritto al trono fu ritenuto da Manetone e dai suoi precursori superiore a quello di alcuni faraoni del Sud, da essi completamente trascurati.

Altri faraoni sono rappresentati sui monumenti, quattro al massimo, o più probabilmente due soltanto. A Umm el-Kacab Petrie scoprì alle estremità opposte della necropoli protodinastica due tombe, l'una assai piccola appartenente a un certo re Peribsen, e l'altra di forma eccezionalmente allungata a un re Khasekhemui. Il serekh del primo presenta un'insolita caratteristica essendo sormontato dall'animale di Seth, anziché dal consueto falco di Horus, mentre il serekh di Khasekhemui esibisce i due simboli uno di fronte all'altro, entrambi con la doppia corona. Non sussistono dubbi sul significato di questo procedimento chiarito anche dal nome stesso di Khasekhemui che qui è seguito dall'aggiuntivo Nebuihotpimef. Tradotti, i due nomi riuniti significano: Le Due Potenze sono sorte, i due Signori sono in pace in lui. In altre parole il re Khasekhemui personifica adesso le due divinità tra le quali era sorto un conflitto allorché Peribsen aveva ripudiato il progenitore tradizionale per il suo mortale nemico. E' chiaro che queste rivoluzionarie innovazioni grafiche celano qualche grave dissidio politico, ma è impossibile precisarne la natura. Nel lontano passato Horo era stato particolarmente associato al delta, mentre il culto di Seth era localizzato a Nakada (Ombos) nell'Alto Egitto. Tuttavia appare impossibile interpretare i fatti come un conflitto fra i Due Paesi in seguito al quale Peribsen si sarebbe dovuto accontentare di regnare sull'Alto Egitto. Pare ovvio che se si fosse verificato questo antagonismo fra Nord e Sud, Peribsen avrebbe sostenuto con tanto maggior vigore di essere la personificazione di Horo. A rendere le cose più complicate sta il fatto che su alcuni sigilli di Peribsen si dà all'immagine zoomorfa di Seth il nome di Asti con il quale si designava l'equivalente libico del Seth Ombita.
E' stato accennato più sopra che questo gruppo di re potrebbe comprenderne due soli, invece di quattro; alcune teorie infatti tendono ad identificare Sekhemyeb Perenmae con Peribsen e Khasekhem con Khasekhemui.

Esistono prove fondate di rapporti, amichevoli o meno, fra gli ultimi re della II dinastia e i paesi del Nord. Non solo alcuni sigilli attribuiscono a Peribsen l'epiteto di "conquistatore di paesi stranieri", ma vi è anche motivo di credere che fu lui a introdurre il culto di Seth nel delta nord-orientale. In una stele frammentaria di Khasekhem, proveniente da Ieracompoli, si accenna chiaramente a un conflitto coi Libi. Comunque è impossibile ottenere notizie più precise sugli avvenimenti di questo agitato periodo. Che i suoi re non cadessero subito in discredito è provato dalle iscrizioni di alcune mastabe di Saqqara, probabilmente della IV dinastia. In una di queste un certo Sheri dichiara di esser stato sovrintendente ai sacerdoti di Peribsen nella necropoli, nella casa di Send, e in tutti i suoi luoghi. Più problematici sono alcuni frammenti provenienti dalla tomba di un profeta di quel re Nebka che il Canone di Torino e l'elenco regale di Abido collocano immediatamente prima di Djoser, e di cui si fa il nome anche nella storia dei Magi. Secondo questo racconto però il suo regno cadrebbe fra quelli di Djoser e di Snofru. Da quanto si è detto, Nebka non può essere il predecessore di Djoser, a meno che non si tratti di un rivale fortunato di Khasekhemui; i diciannove anni di regno attribuitigli restano un problema.

Le cifre totali fornite da Manetone (253 anni per la I dinastia e 302 per la II) non sono naturalmente attendibili, e altrettanto improbabili sono i complessivi 450 anni che si ricavano dalla Pietra di Palermo per le due dinastie. Ma qualunque ne sia la durata, questo periodo bastò per dare alla civiltà dell'antico Egitto quell'impronta particolare che distingue in modo così marcato i suoi resti da quelli dei paesi vicini.

Nelle note all'elenco dei re si possono leggere i bizzarri avvenimenti attribuiti ai re della II dinastia da Manetone; non occorre ripetere che essi sono un'invenzione letteraria, evidentemente una delle principali fonti d'ispirazione dello storico egizio.

Boethos Durante il suo regno si aprì un baratro a Bubastis e molti perirono.
Kaiechos Durante il suo regno i tori Api a Menfi e Mnevi a Eliopoli e la capra mendesiana venivano adorati come dei.
Binothris Durante il suo regno fu deciso che le donne potessero occupare la carica di re.
Nephercheres Durante il suo regno, si racconta, per undici giorni il Nilo corse misto a miele.
Sesochris La sua altezza era di 5 cubiti e 3 palmi.
Neckerophes Durante il suo regno i Libi si rivoltarono contro gli Egizi e quando la luna crebbe, inaspettatamente si arresero terrorizzati.

Elenco dei re della II dinastia

Nelle liste di Abido e Saqqara e nel Canone di Torino, "n°" è la posizione del nome all'interno dell'elenco.

Manetone Lista di Abido Lista di Saqqara Canone di Torino
Nome anni Nome Nome Nome anni
Boethos 38 Bedjau 9          
Kaiechos 39 Kakau 10 Kakau 4 Kakau 2.21  
Binothris 47 Banutjeren 11 Banutjeren 5 Banutjeren 2.22  
Tlas 17 Wadjnas 12 Wadjnas 6 Wadjnas 2.23  
Sethenes 41 Sendi 13 Sendi 7 Sendi 2.24  
Chaires 17              
    Aka       Aka 2.25  
Nephercheres 25     Neferkara 8      
Sesochris 48     Neferkaseker 9 Neferkaseker 3.1 8
        Hudjefa 10 Hudjefa 3.2 11
    Djadjay 14 Beby 11 Bebty 3.3 27
    Nebka 15     Nebka 3.4 19
Cheneres 30              
Neckerophes (*) 28              

(*) Manetone lo aggiunge come primo faraone della III dinastia, ma la sua autenticità sembra alquanto dubbia.

I monumenti citano, a parte Nebka alla fine della dinastia, solo Binothris, Tlas e Sethenes e sostituiscono Boethos e Kaiechos con altri re la cui posizione è fissata in modo definitivo.

Prenome Horo Prenomi inibya e/o nebty Prenome nell'elenco dei re
Hotepsekhemui Hotep  
Nebra o Raneb? Nubnufer  
Ninutjer o Nutjeren Ninutjer o Nutjeren Banutjeren
  Weneg Wadjnas
  Send Sendi

I sei successivi re nella lista dei re non sono menzionati in alcun monumento contemporaneo, dove sono sostituiti dai seguenti:

Prenome Horo Prenomi inibya e/o nebty Prenome nell'elenco dei re
Sekhemyeb-Perenmae Sekhemyeb-Perenmae  
Peribsen Peribsen  
Khasekhemui-Nebuihotpimef Ninutjer o Nutjeren  
Khasekhem    

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