Sais

Sulla destra del Nilo di Rosetta, a una ottantina di chilometri dal mare, il nome del villaggio di Sa el Haggar ricorda quello di una delle più antiche città d'Egitto, nota con la denominazione greca di Sais. Solo isolati blocchi di pietra rimangono dei monumenti descritti con ammirazione da Erodoto. La città era sede del santuario della dea Neith, l'acqua primordiale, arciera e protettrice dalle frecce dei cattivi geni, una delle due custodi della corona rossa del basso Egitto. Al tempo della XVIII dinastia vi ebbero sede empori fenici e a partire da quell'epoca la città fu nota per la produzione e la tessitura del lino e ambite erano le sue bende per avvolgere le mummie. In epoca tarda base degli ambiziosi pricipi Tefnakht e Boccoris (XXIV dinastia), dopo l'invasione assira, con la XXVI dinastia, detta appunto saitica, fu la capitale del paese e il centro di una bella rinascita culturale e artistica ispirata al classicismo del Regno antico.

Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori

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