Edfu

Tempio di Horus

Tempio di Horus: 1, pilone di Tolomeo XIII; 2, cortile di Tolomeo X; 3, facciata del pronao; 4, pronao o prima sala ipostila; 5, seconda sala ipostila; 6, camera delle offerte; 7, vestibolo; 8, santuario; 9, nilometro.

Edfu, l'Apollinopolis Magna dei greci, è la sede del famoso tempio di Horus, di epoca tolemaica e straordinariamente ben conservato. Del tempio, domina, più largo e ben più alto del resto, il pilone di Tolomeo XIII, con i suoi due parallelepipedi trapezoidali uniti dall'architrave della porta. Al pilone si appoggia con uno dei suoi lati brevi la cinta rettangolare del tempio con le pareti esterne decorate da grandi rilievi. Nel suo perimetro si distinguono il cortile, colonnato su tre lati, di Tolomeo X Alessandro, il più alto parallelepipedo trasversale del pronao di Tolomeo VIII Evergete II e infine il rettangolo di muraglie che racchiude il cuore del tempio, opera di Tolomeo IV Filopatore. I nomi dei re ellenistici sopracitati fanno comprendere come la costruzione, iniziata dal santuario e proseguita verso l'avanti secondo il costume egiziano, sia stata lunga. Le date dell'inizio e della fine dei lavori ricavate dalle iscrizioni, corrispondono al 237 e al 57 a.C.. Passato il pilone ed il cortile, ci si trova davanti alla facciata del pronao, su sei colonne unite fino a mezza altezza da muri. A sinistra dell'ingresso, la nota scultura di Horus come falco, con la doppia corona in capo. All'interno il pronao è una maestosa ipostila di dodici colonne su due file. Seguono una seconda ipostila più piccola, di dodici colonne ancora ma su tre file; i due vestiboli, dei quali il primo è la camera delle offerte, e infine il santuario, che conserva il naos monolitico di granito grigio, alto quattro metri, di Nekhtharehbe (Nectanebo II) (e quindi appartenente al tempio che qui sorgeva prima della costruzione tolemaica). Il naos, o sacrario ne conteneva un'altro di legno, racchiudente la statua del dio. Attorno al santuario, un corridoio dà accesso a dieci camere rituali, ciascuna con un nome, come per esempio "camera delle stoffe", "la tomba", "la culla". Molto rovinata, diversamente dal tempio, la "casa della nascita" si trova sulla sinistra, prima del pilone: i capitelli del portico sono a forma di testa di Bes, genio protettore anche del parto. In nessun altro luogo come ad Edfu, il visitatore può sperimentare l'emozione dell'architettura templare egiziana: il procedere verso spazi sempre più piccoli, e il passare dalla piena luce solare, per graduati effetti, alla più completa oscurità.

Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori

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