Dra Abu el Naga

Vi erano le tombe dei re della XVII dinastia, il cui ultimo rappresentante è quell'Ahmose che compì la seconda riunificazione dell'Egitto e fondò la grande XVIII dinastia. Gli scavi di Mariette hanno qui portato al ritrovamento del tesoro della regina Ahotep, la madre di Ahmose, che è uno dei più importanti gruppi di reperti del Museo del Cairo. L'interesse attuale è però dato da una serie di tombe private della XVII e XIX dinastia; a pianta tipica, erano costituite da due parti: la stanza funeraria vera e propria, nella quale veniva deposto il sarcofago con il corredo funerario e la cappella. La stanza funeraria si trovava in fondo ad un pozzo anch'esso, come la stanza, interamente scavato nella roccia. Il pozzo a sua volta partiva dal pavimento di una delle due stanze superiori, interamente scavate nella roccia. Infine questi due ultimi ambienti, in genere lunghi e stretti, erano sistemati in maniera da formare una T rovesciata. In sostanza si entrava in una stanza trasversale, dalla quale si accedeva ad una seconda longitudinale. Le stanze inferiori, una volta avvenuto il funerale, erano definitivamente chiuse, e l'imboccatura del pozzo accuratamente mascherata nel pavimento della cappella, la quale, corrispondendo all'analogo elemento della mastaba, era accessibile ai parenti del defunto per la presentazione delle offerte.

Da "Guida alla civiltà dell'Egitto Antico" di Francesco L- Nera, ed. Mondadori

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